Savoy Ballroom, “il più bel dancing del mondo”

Soprannominato “il più bel dancing del mondo” venne inaugurato il 12 marzo 1926 e demolito nell’ottobre del 1958. Mentre al Cotton Club o al Connie’s si balla negli intervalli tra le scene delle riviste, il Savoy (così come il Roseland) era dedicato al Ballo. Dagli anni ’20 vi hanno luogo delle “battaglie” dove si offrono al pubblico dei dischi Harmony e dei fonografi e il locale diventa una sorta di laboratorio in cui si mettono a punto dei nuovi balli come il Charleston, Black Bottom, Lindy Hop, Jitterbug, Big Apple. I dilettanti avevano dunque il piacere di calpestare il “parquet” del locale, ballando al suono delle migliori orchestre di Jazz del momento, come Jimmie Lunceford, Benny Carter, Count Basie, Cab Calloway e i Savoy Sultans. Come disse Russell Procope a Stanley Dance, “un’ orchestra come quella dei Savoy Sultans era perfetta per il ballo. Dava alla gente ciò che essa voleva”. Il famoso “Savoy Tempo” era un tempo medio-rapido, eseguito con estrema flessibilità. Il Savoy, dopo un lungo periodo di splendore (fino all’inizio degli anni ’50), dovette chiudere. Fra le ultime orchestre ad esibirsi ricordiamo Andy Kirk, Lucky Millinder e una grande orchestra diretta da Nat Pierce (1955-58) Del superbo edificio non resta che il ricordo. E una composizione di Edgar Sampson, resa popolare da Chick Webb e la sua orchestra: Stompin’ At The Savoy (1934)

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