Una playlist per ballare… Boogie Woogie!

Una playlist per ballare… Boogie Woogie!

Ballando s’impara: una playlist per tutti i nostri amici, per esercitarsi e scoprire gli artisti che hanno fatto la storia della musica!

Sono passati due mesi dalla prima pubblicazione della prima playlist che vi abbiamo creato per farvi esercitare… è stato un successo FO-TO-NI-CO! Siamo molto contenti che la abbiate usata così tanto, è stata una delle pagine più viste degli ultimi mesi, grazie!

È giunto quindi il momento di alzare un po’ l’asticella: le prime playlist erano beginner friendly, con brani selezionati appositamente per permettere un’allenamento sulla musica senza perdere il beat, non andando a inserire troppi input a quella testa troppo impegnata a pensare dove mettere i piedi…
Ora si inizia a fare sul serio: vedrete che andando avanti sarà il corpo nella sua interezza a tenere il tempo e la mente, sollevata dai suoi compiti, inizierà a farvi divertire, inventare e sorridere come non mai!

L’artista per questa seconda playlist dedicata al Boogie Woogie è un’altro mostro sacro, un Texano con l’anima Blues, ladies and gentlemen..

Amos Milburn

Cantante e pianista statunitense (Houston, Texas, 1/4/1927 – 3/1/1980)

Con 13 dei sui dischi classificati tra le “Rhythm Blues Charts” dalla rivista billboard, Fra il 1949 e il 1953, Amos Milburn è ritenuto uno degli artisti più popolari del suo tempo presso il pubblico nero americano.

Impara il piano nelle chiese e nelle barrelhouses del suo Texas Natale, prima di conoscere il Blues urbano e sofisticato quando viene chiamato sotto alle armi e inviato sulla west coast. Mentre accompagna il Blues man Smokey Hogg durante una tournée nel Texas, viene notato da Lola Anne Cullum, che lo raccomanda ai fratelli Mesner, proprietari della casa discografica Alladin, per la quale Milburn fa alcune registrazioni nel 1946, a Los Angeles. Con la sua orchestra, i Chicken Shakers, ma più spesso con quella di Maxwell Davis, Milburn incide vari dischi che comprendono particolarmente una serie popolarissima di “Booze Songs” (canzoni sull’alcool): bad bad whiskey, let me go home whiskey, one scotch one bourbon one beer, just one more drink etcc.

A causa di gravi problemi di salute, il musicista non ha beneficiato del ritorno di interesse per il west coast Blues, nonostante un suo Album del 1962. Colpito da emiplegia, muore dopo l’amputazione di una gamba.

Fate largo nel vostro salotto, indossare le scarpette e… accendere lo stereo a tutto volume! Ah si una cosa importante: se ballate mentre state preparando il pranzo fate attenzione alla pasta, rischia di scuocere!

Enrico & Chiara

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